04 febbraio, 2022

La nuova geometria dell'Italia che rinasce

 

Matt Moore, National Collections Centre at the Science
 Museum Group, Wroughton, England, UK


Dall'inquietante cerchio magico al triangolo salvifico

di Luigi Sanlorenzo (*)


Con la cerimonia di insediamento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il nuovo vertice della Corte Costituzionale con Giuliano Amato e il ruolo rafforzato - perchè tale sarà -  del Presidente del Consiglio Mario Draghi, dimessosi doverosamente nella mani del nuovo Capo dello Stato  e invitato a continuare il proprio mandato fino al termine della legislatuira tra il giubilo del Parlamento, si configura un nuovo triangolo istituzionale sotto il cui segno si aprono anni cruciali per l'Italia.

Un breve inciso: figura di origine antichissima, il triangolo appare sotto forma di struttura nelle antiche immagini della triskeles, tanto cara ai siciliani,  simbolo solare dei culti celtici e mediterranei.

Intanto erano già stati individuati dei triangoli con delle proprietà particolari: il triangolo equilatero (adatto a creare delle maglie regolari), quello rettangolo (i cui lati avevano dei particolari rapporti numerici tali da poter essere calcolati con il teorema di Pitagora o con calcoli trigonometrici) e il triangolo aureo (triangolo isoscele nel quale base e lati sono in rapporto aureo). 

La triangolazione, lo sanno bene boy scout e topografi,  divenne presto un sistema per rilevare e ridisegnare il territorio e successivamente delle reti di comunicazione.  In epoca gotica il triangolo divenne anche il modulo costruttivo delle facciate delle grandi cattedrali, spesso associato a simbologie esoteriche.Intanto, nell’arte islamica, il triangolo era diventato la base di numerosi pattern geometrici.

Tornando a poligoni più reali, occorre ricordare come il triangolo sia l’unica figura geometrica indeformabile: se i vertici fossero snodi il triangolo non cambierebbe la sua forma mentre il quadrato potrebbe deformarsi e diventare un rombo, un rettangolo tramutarsi in un parallelogramma. Questo ne consente un uso in architettura come elemento di irrobustimento per le cosiddette “travi reticolari” o come modulo per coperture e cupole geodetiche. il triangolo ha un suo fascino al quale non sono stati  immuni artisti  contemporanei quali Kandinskij, Escher e il giovane Matt Moore.

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Con  l' avvento del tempo del triangolo, andranno in soffitta i tanti, quanto fragili, cerchi magici che,  a destra come a sinistra,  hanno caratterizzato la politica recente mettendo nelle mani di segretari di partito, non sempre adeguati, il destino del Paese?

Con quella che passerà alla storia delle elezioni presidenziali come "la rivolta dei peones" si chiude l'epoca delle conventicole, non sempre asseverate dal voto popolare, che hanno legato il proprio avvenire alla volontà dei capi partito, consegnandosi mani e piedi all'obbedienza cieca ed assoluta da cui era e sarebbe dipesa la propria permanenza nel Palazzo.

Con gli eventi di questo giorni ed i risultati dell'impietosa autopsia di cui ho raccontato su queste pagine https://nuoviapprodipress.blogspot.com/2022/01/la-morte-della-politica.html  si sbriciolano leadership inconsistenti che tuttavia hanno condizionato la velocità di quel cammino tanto necessario a traghettare l'Italia nell' era del Next Generation Eu. 

Una fragile generazione di capi partito tra i quaranta e i sessant'anni, che altrove in Europa rappresenta la punta di lancia della progettualità nazionale, è andata a sbattere contro tre granitiche figure di ottuagenari rivelatisi più giovani, più vitali e più visionari di coloro di cui sarebbero potuti essere padri e, in qualche caso, nonni.

Parole serene ma severe come quelle pronunciate da Sergio Mattarella e rivolte al Parlamento hanno bruciato come sale sulle ferite,  più degli espliciti rimproveri che nella medesima circostanza furono pronunciate da un indispettito Giorgio Napolitano, rieletto non per alta ma per gretta necessità e "a tempo determinato".

Il dovere della responsabilità  "Il mio pensiero in questo momento - ha detto Mattarella, - è rivolto a tutte le italiane e a tutti gli italiani: di ogni età, di ogni Regione, di ogni condizione sociale, di ogni orientamento politico. E, in particolare, a quelli più in sofferenza, che si attendono dalle istituzioni della Repubblica garanzia di diritti, rassicurazione, sostegno e risposte concrete al loro disagio. Queste attese sarebbero state fortemente compromesse dal prolungarsi di uno stato di profonda incertezza politica e di tensioni, le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche risorse decisive e le prospettive di rilancio del Paese impegnato a uscire da una condizione di grandi difficoltà. "

Il richiamo rivolto ai partiti a collegarsi con il Paese reale : "L’Italia è un grande Paese. Lo spirito di iniziativa degli italiani, la loro creatività e solidarietà, lo straordinario impegno delle nostre imprese, le scelte delle istituzioni ci hanno consentito di ripartire. Hanno permesso all’economia di raggiungere risultati che adesso ci collocano nel gruppo di testa dell’Unione. Ma questa ripresa, per consolidarsi e non risultare effimera, ha bisogno di progettualità, di innovazione, di investimenti nel capitale sociale, di un vero e proprio salto di efficienza del sistema-Paese."

Il monito sereno ma severo alla necessità della visione del futuro rispetto alla difesa degli interessi personali e di parte: "I tempi duri che siamo stati costretti a vivere ci hanno lasciato una lezione: dobbiamo dotarci di strumenti nuovi per prevenire futuri possibili pericoli globali, per gestirne le conseguenze, per mettere in sicurezza i nostri concittadini. 

Il dovere verso le nuove generazioni : "Un’Italia impegnata nella tutela dell'ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi, consapevole della responsabilità nei confronti delle future generazioni."

La visione dell' Europa non come fortezza che respinga gli assalti del mondo, ma  protagonista globale per la promozione della dignità umana "I popoli dell’Unione Europea devono esser consapevoli che ad essi tocca un ruolo di sostegno ai processi di stabilizzazione e di pace nel martoriato panorama mediterraneo e medio-orientale. Non si può sfuggire alle sfide della storia e alle relative responsabilità."

Il rispetto delle prerogative del Parlamento attraverso rapporti leali di collaborazione e non di puro vassallaggio al Potere Esecutivo "Quel che appare comunque necessario – nell’indispensabile dialogo collaborativo tra Governo e Parlamento è che - particolarmente sugli atti fondamentali di governo del Paese – il Parlamento sia sempre posto in condizione di poterli esaminare e valutare con tempi adeguati. "

L'urgenza della Magistratura di riguadagnare la fiducia del popolo: "In sede di Consiglio Superiore ho sottolineato, a suo tempo, che indipendenza e autonomia sono principi preziosi e basilari della Costituzione ma che il loro presidio risiede nella coscienza dei cittadini: questo sentimento è fortemente indebolito e va ritrovato con urgenza."

Articolato e programmatico,  il lungo e mai completo elogio della Dignità

Dignità di cultura e scuola nel tempo in cui di esse si fatto strame, dignità del lavoro le cui tutele sembrano essere tornate a quelle degli anni cinquanta, dignità nell'opporsi senza ambiguità ad ogni forma di razzismo, di antisemitismo, di violenza sulle donne e sui minori, di emarginazione degli anziani. In una parola, dignità di contrastare la cultura dello scarto e dell'indifferenza ribadendo la grande sintonia laica e repubblicana con il Magistero di Papa Francesco.

Quanta differenza con le parole avide e boriose di certi cerchi magici che hanno afflitto il Paese con toni ora melliflui ora arroganti, scomparsi da tempo del cuore degli italiani e da oggi spazzati via da un potente esorcismo che li riconsegna al nulla da cui sono sorti.

Infine: "Dignità è un Paese libero dalle mafie, dal ricatto della criminalità, dalla complicità di chi fa finta di non vedere" e il ricordo di David Sassoli che, forse, un giorno avrebbe occupato a pieno titolo quell'altissima carica. 

"La sua testimonianza di uomo mite e coraggioso - ha ricordato Mattarella - sempre aperto al dialogo e capace di rappresentare le istituzioni democratiche ai livelli più alti, è entrata nell’animo degli italiani. «Auguri alla nostra speranza» sono state le sue ultime parole in pubblico. Aveva appena detto: «La speranza siamo noi»."

E la speranza, aggiunge chi scrive,  tirando in ballo Sant' Agostino, "ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle.”

Ce ne ricorderemo dei prossimi sette anni !





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(*) Giornalista e Saggista. Presidente PRUA

https://www.associazioneprua.it/socio-luigi-sanlorenzo/




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