08 marzo, 2022

Fuori dal coro. Contrastare la guerra con la pace.


Il Rivoltoso Sconosciuto di piazza Tienanmen, 1989
(foto di Jeff Widener, Associated Press).

Quel mondo incapace di liberarsi del Novecento

di Guido Meli (*)


In queste ore di progressiva escalation in Ucraina,  larga parte del pensiero occidentale pare abbia consistenti difficoltà a lasciarsi alle spalle il paradigma bellico che ha caratterizzato il '900,  prolungandolo in una pista di sangue anche nel XXI  secolo.

Secondo tale schema mentale e strategico,  alla guerra  si oppone la guerra, alle armi si aggiungono armi fino ad evocare la più terribile - ed inutile-  tra di esse: quella nucleare.

Una pericolosa amnesia, non sempre dettata da motivazioni trasparenti e spesso legata ad obiettivi reconditi e non dichiarati, ricopre alcune delle intuizioni che hanno creato una concreta alternativa al modello tradizionale di resistenza. Senza andare troppo indietro nel tempo, ricordando i successi ottenuti dalla strategia non violenta del Mahatma Gandhi, basterebbe pensare al processo di pacificazione posto in essere da Nelson Mandela e da Desmond Tutu, recentemente scomparso, per evitare che si innescassero nei confronti dei bianchi sudafricani vendette di ogni genere. Un approccio dell'antica tradizione africana noto a molti come "Ubuntu" di cui Luigi Sanlorenzo ha scritto su queste pagine nel dicembre scorso 

https://nuoviapprodipress.blogspot.com/2021/12/la-scomparsa-di-desmond-tutu.html

Le domande che mi sono posto e che ripropongo in chiave problematica  ai lettori di "Nuovi Approdi" non hanno nulla a che fare con il pacifismo tout court nè con la rinuncia a priori nei confronti della guerra che anche la nostra Costituzione ammette,  pur in un' ottica esclusivamente difensiva e confidando nella NATO - alleanza ormai anacronistica dopo la nascita dell'Unione Europea -  di cui fa parte,  all'articolo 52 e che insieme all'art 11  che la ripudia come soluzione dei conflitti internazionali, definisce la questione in modo chiaro e comprensibile a tutti.

Detto ciò, trovo che insieme ai principi inviolabili,  debbano accompagnarsi anche elementi di razionalità che, se omessi, introducono nel tema della guerra anche difensiva, elementi di irrazionalità ed emotività che spesso hanno presa sugli animi più semplici. 

Il mondo infatti è pieno di individui che vanno in cerca di conflitti, anche i più lontani e dimenticati, per soddisfare il proprio bisogno di aggressività, magari non disgiunto da un cospicuo ritorno economico. Un tempo furono i mercenari, poi nacque la Legione Straniera - che intervenne nel mondo non sempre sotto il controllo diretto della Repubblica Francese - oggi si chiamano contractors o foreign fighters e l'Ucraina li sta attirando come il miele le mosche. Tutti patrioti internazionali e difensori della democrazia contro la tirannide? Questo conflitto non è la Guerra Civile Spagnola !

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Ma ecco alcune delle perplessità di cui ho trovato pochissimi riscontri nelle decine di dibattiti che si stanno svolgendo in queste ore.

La prima questione riguarda la necessità di comprendere perchè l'Ucraina abbia deciso di combattere una guerra contro gli invasori, rispondendo con i mezzi di guerra? Non era forse già chiaro che la proporzione non era equa? Probabilmente si immaginava che a difesa sarebbero accorsi La Nato o l'Unione Europea, un convincimento che rivela un qualche dilettantismo della classe dirigente ucraina o forse qualche mezza - e impossibile -  promessa sussurrata in modo incosciente e superficiale. 

La seconda questione pone la domanda del perchè l'Unione Europea stia inviando armi Ucraina, sapendo bene che anche con questi ausili non si può fermare l'armata russa, infinitamente più potente per mezzi, addestramento e capacità strategiche. Una scelta che sta esacerbando il conflitto proiettandone i confini su tutto il continente e impedendo la mediazione autorevole che, in caso contrario,  sarebbe potuta giungere da Roma, da Parigi, da Berlino che ormai non possono più sostenere due parti in commedia.

La terza questione riguarda il presidente ucraino Volodymyr Zelens'kyj classe 1978, che si veste da eroe e incita i suoi al combattimento illudendo il popolo che l'Ucraina possa vincere. I risultati sono la gente in fuga dal loro paese, i morti militari, i morti civili, le città distrutte e la Russia che avanza! Perché chiede alla Nato la no fly zone, sapendo che non può essere concessa salvo a scatenare una guerra mondiale? 

Non sempre gli eroismi sono atti di altruismo e chiunque, potendolo fare, non si adoperi per salvare anche una singola vita umana è complice del massacro. Poichè mentre alle questioni internazionali si può porre rimedio, prima o poi, nulla si può invece quando muore anche un solo bambino e con esso il futuro dell'Umanità.

Che senso ha tutto questo! Mi domando: ma non era meglio seguire gli insegnamenti di una grande anima russa come Lev Tolstoj? Non era meglio seguire la pratica del Satyagraha, la teoria etico-politica elaborata dal Mahatma Gandhi ? L'espressione è tradotta di solito come "resistenza passiva", ma il suo significato letterale è "insistenza per la verità" ed è alla base della prassi della disobbedienza civile, integrando l'altro principio, di origine indiana e buddista, dell'ahimsa o non-violenza. 

Non era meglio ispirarsi a Martin Luther King che con la sola forza della parola sconfisse ciò che ancora allignava negli Stati Uniti in termini di razzismo fattuale ? Pagò con la propria vita ma ne salvò migliaia e il suo sogno cambiò il mondo americano.

Mi domando: se il popolo ucraino invece di fuggire si fosse riversato in centinaia di migliaia di giovanni, vecchi e bambini sulle strade dove avanzavano i convogli di Mosca, come avrebbero reagito i carristi i russi? E se i militari ucraini avessero avuto l'ordine di non intervenire ed accanto ai civili avessero alzato le mani non in segno di resa ma di resistenza passiva ?

O forse "Resistenza e Resa"  è soltanto il titolo di un libro scritto dal pastore luterano  Dietrich Bonhoeffer dal 1943 al 1945 nel carcere berlinese di Tegel e  su cui la mia generazione si è formata ? 

Se l'Ucraina avesse denunciato al mondo la propria volontà di volere la pace e di  contrastare la guerra con la forza disarmata della propria gente,   stendendosi come un tappeto umano sulle strade dell'invasione, i carri armati li avrebbero schiacciati ? Non lo crederò mai !

Se l'Ucraina avesse risposto con atti di pace alla violenza. cosa avrebbe fatto Putin? Avrebbe potuto bombardare in queste condizioni? Cosa avrebbe detto il mondo di fronte a questa rivoluzione silenziosa? La Chiesa Ortodossa di Mosca che fa capo al Patriarca Kirill  che  sostiene la Russia dicendo: "Guerra giusta, è contro le lobby gay" ,  avrebbe  assolto in confessione gli eventuali macellai prima della Grande Pasqua Russa? 

Persino il pagano Attila si fermò davanti alla processione guidata da Papa Leone Magno armato solo della Croce, correva l'anno 452 ! Oggi a Leopoli, invece,  si nasconde il Cristo in un bunker !

Immaginate i carri armati russi, sconvolti dall'inaspettata reazione di un popolo "fratello" nella cultura e nella fede cristiana,   con una clamorosa "inversione a U" tornare a Mosca, decretando la fine dell'era autocratica inaugurata venti anni fa da Vladimir Putin ora caduto nel delirio neo zarista  che già fu di Stalin !

Se una potenza insospettata viene evocata e liberata quando un solo individuo si oppone ai carri cinesi in Piazza Tienanmen e commina alla Cina sanzioni d'immagine ben più gravi di quelle economiche (peraltro equivoche come quelle inflitte ora dall'Unione Europea alla Russia)  figuriamoci cosa possa accadere quando un intero popolo, guidato da statisti illuminati,  decide di farlo. 

Nel mondo animale di cui siamo parte, anche se spesso di illudiamo del contrario, il lupo sconfitto che offre la gola a quello vincente,ottiene, intanto,  la fine immediata della lotta. Il resto seguirà.

Nei giorni scorsi la Comunità di Sant'Egidio si è dissociata dall'invio di armi in Ucraina ed ha invitato il presidente ucraino a proclamare Kiev "Città aperta" uno status internazionale che non equivale ad una resa ma sospende i combattimenti per salvaguardare popolazioni civili e  patrimonio artistico e culturale. https://www.agi.it/cronaca/news/2022-02-27/appello-kiev-citta-aperta-san-egidio-15789606/ Una mossa che durante la seconda guerra mondiale salvò Roma, Parigi, Atene, Il Cairo. 

La bellezza salverà il mondo ? Crederlo e praticarlo sarebbe già un primo passo per iniziare finalmente il nuovo millennio.


La resistenza passiva (dal film "Gandhi" di Richard Attenborough, 1982 )



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(*) Architetto. Socio Prua

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