19 novembre, 2021

Cop 26

 



I risultati della Cop 26 sono nella logica delle grandi riunioni internazionali e non vanno disprezzati. Ma Glasgow ha anche segnato un salto di qualità nella presa di coscienza della crisi, stimolando le azioni “dal basso”.


di Donato Speroni (*)

Abbiamo di fronte a noi un cambiamento molto importante, paragonabile all’avvento della rivoluzione industriale. Se riusciremo a farlo, sarà nei libri di storia. Altrimenti, non ci sarà più una storia.

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https://asvis.it/editoriali/1288-10735/sul-clima-lonu-ha-fatto-quel-che-poteva-adesso-tocca-alla-societa-civile

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(*) Giornalista. Già condirettore di Mondo Economico, vicedirettore del Mondo, direttore di Capitale Sud, capo ufficio studi della Montedison,direttore centrale dell’Eni, dirigente dell’Istat.

Dal 2016 è responsabile del sito asvis.it  e di altre iniziative redazionali. Svolge questa attività con una redazione fatta di giovani, ragazze e ragazzi bravi e motivati. Ha ascritto recentemente con Enrico Giovannini, attuale ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili,  “Un mondo sostenibile in 100 foto“, pubblicato da Laterza.

Nel gennaio 2012 ha pubblicato “2030 La tempesta perfetta – Come sopravvivere alla grande crisi“ scritto con Gianluca Comin per Rizzoli. 

Nel giugno 2010 ha pubblicato “I numeri della felicità – dal Pil alla misura del benessere” nella collana The Cooper files (Banda Larga Editore srl), con prefazione di Enrico Giovannini, all’epoca presidente dell’Istat.  Ama navigare con uno  sloop d’alluminio di dieci metri, "Phileas",  come il protagonista de "Il giro del mondo in ottanta giorni".

contatti: donatosperoni@gmail.com


1 commento:

  1. Invito i soci di Prua a leggere l'articolo di Speroni, anche al fine di trattare con concretezza, realismo e senza isterismi il tema del cambiamento climatico e le relative drammatiche conseguenze sul Pianeta.

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