Pieter Brueghel il Vecchio, La parabola dei ciechi, 1568
Museo Nazionale di Capodimonte
Pandemia, guerra e legioni di imbecilli
di Antonio Calandriello (*)
Accantonata per un attimo l’emergenza pandemica, da qualche tempo
sui social si assiste alla nuova ondata di esperti di geopolitica, di tattiche
militari, di guerre e di negoziati.
La guerra in Ucraina, le cui cause ed origini appaiono abbastanza
semplici da spiegare, riceve un proliferare di interpretazioni, anche
cervellotiche, da parte di leoni da tastiera che, al confronto, le tesi dei microchip
sottopelle iniettati con i vaccini per potere controllare le persone sono da
considerarsi barzellette.
E qui la famosa esternazione di Umberto Eco trova immediatamente
la sua realizzazione,con il passaggio immediato di tante legioni di imbecilli dalle
specializzazioni improvvisate in virologia alternativa a quelle di politica
internazionale.
Parto subito dalla mia posizione che è quella di una persona normale,che
osserva i fatti e le notizie in maniera oggettiva e senza particolari
dietrologie, provando a narrare solo quello che è successo, quello che tutti
hanno visto.
Vladimir Putin, capo supremo della Russia, con un passato da
guerra fredda e da agente del KGB, da sempre considerato un uomo forte dentro e
fuori il suo paese, ha invaso,improvvisamente, un paese limitrofo che da qualche
anno ha la “pretesa” di staccarsi dal suo passato, legato all’egemonia
sovietica, e vuole occidentalizzarsi, come hanno già fatto altri stati della
sua area geografica, chiedendo l’annessione all’Unione Europea e la protezione
della NATO.
Lo ha fatto, tra l’altro, annunciandolo con una conferenza stampa,
che è stata una specie di dichiarazione di guerra al mondo occidentale,
sottolineando che l’Ucraina è una cosa della Russia, che la sua azione è mirata
a mettere in sicurezza il suo paese, e che nessuno si deve intromettere, perchè
altrimenti potrebbero esserci conseguenza inimmaginabili (leggasi guerra
nucleare).
Con questi semplici concetti Putin, dopo avere minacciato il mondo, ha
invaso l’Ucraina, e con il pretesto di una guerra difensiva ha portato la morte
in un paese straniero, ha portato un esercito sterminato e i carri armati ad
assediare le città ucraine, ha bombardato con i suoi aerei bersagli militari,
ma anche centrali nucleari, ospedali ed asili nido, uccidendo migliaia di civili.
Questi sono i fatti, e quello che si vede ogni giorno sono civili
che muoiono a casa loro, bombardati da soldati che vengono da un altro paese.
Partendo dai superiori dati oggettivi si passa, attraverso i
social, a disamine spesso diverse della realtà, e si assiste alle più varie
analisi da parte di persone che non sono mai state in Russia o in Ucraina, ma
che improvvisamente conoscono alla perfezione la storia e la geografia di quei
paesi, le cause dei loro mali, e cercano di giustificare Putin.
Lo stesso Putin che in questi giorni a Mosca fa fermare dalla polizia
le donne e i bambini al solo sospetto di manifestazioni contro il suo pensiero
e contro la guerra.
E così escono fuori le diatribe interne al territorio ucraino, la
storia delle regioni separatiste, il Donbass, di cui fino a ieri nessuno
conosceva neanche la localizzazione geografica.
Tutti,sui social, improvvisamente bene informati, tutti con notizie
di prima mano,che quasi sempre provengono da amici che si trovano in quei paesi
e sul campo di battaglia.
Peccato che in molti casi siano gli stessi che fino a qualche
tempo fa pensavano che Donbass fosse una sacerdote jazzista.
Il dato che consegno ad una interessante analisi sociologica è
l’allineamento, in posizioni pro Putin e contro l’Ucraina e l’Unione Europea,
dei no vax e dei no green pass italiani.
Sono tutti, incredibilmente e scientificamente,
omologati e schierati, in maniera univoca, a cercare giustificazioni
all’ingiustificabile, a dare la colpa della guerra ai dissidi interni
dell’Ucraina, all’Unione Europea, alla NATO, al Presidente Zelensky, per cui la
gente sta morendo a causa di altri, non di Putin e di quelli che bombardano le
città.
Facile dissertare sulle disgrazie altrui,
seduti in una comoda poltrona, mentre piovono bombe sulle città e sparano sui
bambini a qualche migliaio di chilometri di distanza.
E come prima si ricercavano le tesi dei
paladini dell’anti-scienza, gli improbabili premi Nobel“de noartri” che lanciavano
proclami contro le raccomandazioni della medicina ufficiale di tutti i paesi
del mondo, ora ci sono i nuovi anti-eroi della guerra, i nuovi portatori della “verità
che molti sconoscono”, i nuovi santoni.
L’ultima perla, in ordine cronologico, presente
nei profili social di molti novax, è un corrispondente italiano dal Donbass, di
padre russo e di nonni russi, evidentemente schierato e non imparziale, e che
fa vedere, dai teatri di guerra, solo ed esclusivamente quello che interessa a
lui, solo i morti per mano ucraina, mentre a pochi chilometri di distanza le
città sono assediate dai carri armati russi.
L’approccio di questa gente è sempre quello:
mai credere all’evidenza, mai dare per certe le informazioni che ti vengono
date dai media.
Il concetto è sempre lo stesso: voi siete il gregge
e credete a quello che vi raccontano, noi, che invece pensiamo, sappiamo la
verità che i poteri forti vi nascondono.
Del resto è lo stesso approccio di quelli che
scrissero che il massacro di Charlie Hebdo a Parigi era finto e i morti
ammazzati degli attori. Ricordo che qualcuno mi disse, rispetto alle immagini
dei terroristi mentre sparavano con i mitra e finivano i poveri passanti a
terra, che erano chiaramente mitra finti e che era evidente che nulla fosse
reale. E tutto questo mentre la gente moriva.
Giustificare i crimini di guerra con
dietrologie pseudo politiche è cosa che fa veramente orrore. Ridicolo anche, da
parte di improvvisati statisti, richiamarsi ai precedenti dissidi interni alla
Ucraina. Della serie: gli ucraini hanno discriminato quelli del Donbass, quindi
ben gli sta.
Quindi,quando l’Italia del nord sarà attaccata
da eserciti stranieri, questa gente, con la medesima coerenza, richiamerà la
questione meridionale per giustificare l’invasione dei nostri territori?
Tornando, purtroppo, alla guerra, non entro nel merito delle
passate scelte politiche dell’Ucraina, ma mi chiedo, e chiedo ai tanti che oggi
cercano,instancabilmente, di trovare per forza giustificazioni
all’ingiustificabile orrore scatenato da Putin, per quale motivo un paese libero,
che ha fatto una scelta verso una direzione, l’occidente, dovrebbe essere
convinto con la forza a tornare sui suoi passi e a tornare ad essere annesso al
vecchio impero russo. Perché la logica aggressiva di Putin a questo mira, a controllare
i paesi vicini e ad imporre in maniera ferrea uno status quo che non ammette
dissidenti e/o voci fuori dal coro.
La guerra fa orrore e nessuno, ripeto, dice che
la politica ucraina non abbia commesso gravi errori.Come pure che la NATO non si
sia spinta un po’ troppo in là nella sua espansione logistica.
Però è evidente che è Putin che ha invaso
l’Ucraina, ha portato 150.000 soldati e aerei e missili e morte in terra
straniera per riannetterla alla Russia, come in passato. E’ questo è un fatto.
E mi chiedo chi siamo noi per giudicare l’Ucraina,
paese libero, che ha scelto di non volere rimanere in una situazione che ripudia
(il dominio russo) e di voler transitare verso l’Unione europea o verso l’occidente,
e per questo è stato attaccato e bombardato a casa sua.
Rispetto alle esternazioni del tanto dileggiato
Presidente Zelensky, sarà anche uno con un passato discutibile, un ex comico prestato
alla politica, come del resto pare ormai sia una consuetudine, anche nostrana,
ma in questo momento, con il suo paese bombardato e con Putin che ha già
dichiarato, chiaramente, le sue intenzioni,l’unica scelta, dal suo punto di
vista, per salvarsi, a mio avviso disperata e sbagliata, ma per certi versi
comprensibile, è quella di provare a tirare dentro la NATO e l’Unione Europea, perché
la guerra è chiaramente persa, ed il destino dell’Ucraina segnato.
Chi criticai nostri politici rispetto agli
aiuti all’Ucraina dimentica che l’Italia fa parte della NATO, per cui non mi
pare che possa permettersi posizioni particolarmente diverse dai propri
alleati, specialmente in questo momento, dove tutti sono coesi sulle sanzioni
contro Putin e sulle sue responsabilità. Una voce fuori dal coro sarebbe
pericolosissima in questo contesto, ci indebolirebbe a livello internazionale,
e comunque i nostri accordi non ce lo permettono.
Certamente bene ritengo stiano facendo Europa e
USA a fare, invece, scelte esclusivamente di supporto difensivo, estendendo
solo la logica dell’art. 5 del trattato del Nord Atlantico all’Ucraina, ancorchècon
una forzatura, perché quest’ultima non può essere considerata annessa alla NATO
stessa.
Anche l’appello al rispetto alla Costituzione,
altra litania dei no vax pro Putin, appare poco conducente.
Posto che, come sopra scritto, le nostre
alleanze internazionali non ci lasciano, secondo me, grande scelta, non può
tacersi che noi non stiamo attaccando nessuno, non stiamo dichiarando guerra a
nessuno, stiamo solo aiutando un paese invaso e bombardato, solo perchè aveva
pensato di entrare in rapporti con l’occidente, che è cosa diversa.
E’ evidente che lo spirito della nostra
Costituzione riguarda dichiarazioni di guerra dirette dell’Italia ad altri
paesi, non ne farei un caso simile a quello dei trattamenti sanitari
obbligatori, anch’essi contemplati dalla Costituzione, nonostante le letture
restrittive dei “costituzionalisti novax”.
Resta il mistero di tutti questi cervelli
italiani, coperti ed allineati sempre verso posizioni estreme, che negano la
realtà e alimentano il fuoco invece di gettare l’acqua. Sempre pronti a
scegliere, tra varie opzioni, quella più improbabile e di rottura. Sempre
pronti a schierarsi e a sputare verità assolute, solo per il gusto di dare
interpretazioni singolari ed alternative.
Legioni di….persone che senza i social perderebbero
la loro identità e non avrebbero più a chi raccontare le loro sentenze, e che proprio
come le pecore, che tanto dileggiano, fanno tutti esattamente,
scientificamente, gli stessi ragionamenti, hanno tutti gli stessi schemi
mentali, vanno tutti nella stessa direzione.
Con l’augurio che questa guerra finisca prima
possibile, che cessi questo orribile spargimento di sangue, e si tolga
l’opportunità a tanti signori di raccontare le proprie improbabili verità
assolute con il copia e incolla.
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(*) Dirigente pubblico. Socio PRUA.
https://www.associazioneprua.it/socio-antonio-calandriello/
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