12 marzo, 2022

Apocalittici e integrati

 

Pieter Brueghel il Vecchio, La parabola dei ciechi, 1568  

Museo Nazionale di Capodimonte


Pandemia, guerra e legioni di imbecilli

di  Antonio Calandriello (*)


Accantonata per un attimo l’emergenza pandemica, da qualche tempo sui social si assiste alla nuova ondata di esperti di geopolitica, di tattiche militari, di guerre e di negoziati.

La guerra in Ucraina, le cui cause ed origini appaiono abbastanza semplici da spiegare, riceve un proliferare di interpretazioni, anche cervellotiche, da parte di leoni da tastiera che, al confronto, le tesi dei microchip sottopelle iniettati con i vaccini per potere controllare le persone sono da considerarsi barzellette.

E qui la famosa esternazione di Umberto Eco trova immediatamente la sua realizzazione,con il passaggio immediato di tante legioni di imbecilli dalle specializzazioni improvvisate in virologia alternativa a quelle di politica internazionale.

Parto subito dalla mia posizione che è quella di una persona normale,che osserva i fatti e le notizie in maniera oggettiva e senza particolari dietrologie, provando a narrare solo quello che è successo, quello che tutti hanno visto.

Vladimir Putin, capo supremo della Russia, con un passato da guerra fredda e da agente del KGB, da sempre considerato un uomo forte dentro e fuori il suo paese, ha invaso,improvvisamente, un paese limitrofo che da qualche anno ha la “pretesa” di staccarsi dal suo passato, legato all’egemonia sovietica, e vuole occidentalizzarsi, come hanno già fatto altri stati della sua area geografica, chiedendo l’annessione all’Unione Europea e la protezione della NATO.

Lo ha fatto, tra l’altro, annunciandolo con una conferenza stampa, che è stata una specie di dichiarazione di guerra al mondo occidentale, sottolineando che l’Ucraina è una cosa della Russia, che la sua azione è mirata a mettere in sicurezza il suo paese, e che nessuno si deve intromettere, perchè altrimenti potrebbero esserci conseguenza inimmaginabili (leggasi guerra nucleare).

Con questi semplici concetti Putin, dopo avere minacciato il mondo, ha invaso l’Ucraina, e con il pretesto di una guerra difensiva ha portato la morte in un paese straniero, ha portato un esercito sterminato e i carri armati ad assediare le città ucraine, ha bombardato con i suoi aerei bersagli militari, ma anche centrali nucleari, ospedali ed asili nido, uccidendo migliaia di civili.

Questi sono i fatti, e quello che si vede ogni giorno sono civili che muoiono a casa loro, bombardati da soldati che vengono da un altro paese.

Partendo dai superiori dati oggettivi si passa, attraverso i social, a disamine spesso diverse della realtà, e si assiste alle più varie analisi da parte di persone che non sono mai state in Russia o in Ucraina, ma che improvvisamente conoscono alla perfezione la storia e la geografia di quei paesi, le cause dei loro mali, e cercano di giustificare Putin.

Lo stesso Putin che in questi giorni a Mosca fa fermare dalla polizia le donne e i bambini al solo sospetto di manifestazioni contro il suo pensiero e contro la guerra.

E così escono fuori le diatribe interne al territorio ucraino, la storia delle regioni separatiste, il Donbass, di cui fino a ieri nessuno conosceva neanche la localizzazione geografica.

Tutti,sui social, improvvisamente bene informati, tutti con notizie di prima mano,che quasi sempre provengono da amici che si trovano in quei paesi e sul campo di battaglia.

Peccato che in molti casi siano gli stessi che fino a qualche tempo fa pensavano che Donbass fosse una sacerdote jazzista.

Il dato che consegno ad una interessante analisi sociologica è l’allineamento, in posizioni pro Putin e contro l’Ucraina e l’Unione Europea, dei no vax e dei no green pass italiani.

Sono tutti, incredibilmente e scientificamente, omologati e schierati, in maniera univoca, a cercare giustificazioni all’ingiustificabile, a dare la colpa della guerra ai dissidi interni dell’Ucraina, all’Unione Europea, alla NATO, al Presidente Zelensky, per cui la gente sta morendo a causa di altri, non di Putin e di quelli che bombardano le città.

Facile dissertare sulle disgrazie altrui, seduti in una comoda poltrona, mentre piovono bombe sulle città e sparano sui bambini a qualche migliaio di chilometri di distanza.

E come prima si ricercavano le tesi dei paladini dell’anti-scienza, gli improbabili premi Nobel“de noartri” che lanciavano proclami contro le raccomandazioni della medicina ufficiale di tutti i paesi del mondo, ora ci sono i nuovi anti-eroi della guerra, i nuovi portatori della “verità che molti sconoscono”, i nuovi santoni.

L’ultima perla, in ordine cronologico, presente nei profili social di molti novax, è un corrispondente italiano dal Donbass, di padre russo e di nonni russi, evidentemente schierato e non imparziale, e che fa vedere, dai teatri di guerra, solo ed esclusivamente quello che interessa a lui, solo i morti per mano ucraina, mentre a pochi chilometri di distanza le città sono assediate dai carri armati russi.

L’approccio di questa gente è sempre quello: mai credere all’evidenza, mai dare per certe le informazioni che ti vengono date dai media.

Il concetto è sempre lo stesso: voi siete il gregge e credete a quello che vi raccontano, noi, che invece pensiamo, sappiamo la verità che i poteri forti vi nascondono.

Del resto è lo stesso approccio di quelli che scrissero che il massacro di Charlie Hebdo a Parigi era finto e i morti ammazzati degli attori. Ricordo che qualcuno mi disse, rispetto alle immagini dei terroristi mentre sparavano con i mitra e finivano i poveri passanti a terra, che erano chiaramente mitra finti e che era evidente che nulla fosse reale. E tutto questo mentre la gente moriva.

Giustificare i crimini di guerra con dietrologie pseudo politiche è cosa che fa veramente orrore. Ridicolo anche, da parte di improvvisati statisti, richiamarsi ai precedenti dissidi interni alla Ucraina. Della serie: gli ucraini hanno discriminato quelli del Donbass, quindi ben gli sta.

Quindi,quando l’Italia del nord sarà attaccata da eserciti stranieri, questa gente, con la medesima coerenza, richiamerà la questione meridionale per giustificare l’invasione dei nostri territori?

Tornando, purtroppo, alla guerra, non entro nel merito delle passate scelte politiche dell’Ucraina, ma mi chiedo, e chiedo ai tanti che oggi cercano,instancabilmente, di trovare per forza giustificazioni all’ingiustificabile orrore scatenato da Putin, per quale motivo un paese libero, che ha fatto una scelta verso una direzione, l’occidente, dovrebbe essere convinto con la forza a tornare sui suoi passi e a tornare ad essere annesso al vecchio impero russo. Perché la logica aggressiva di Putin a questo mira, a controllare i paesi vicini e ad imporre in maniera ferrea uno status quo che non ammette dissidenti e/o voci fuori dal coro.

La guerra fa orrore e nessuno, ripeto, dice che la politica ucraina non abbia commesso gravi errori.Come pure che la NATO non si sia spinta un po’ troppo in là nella sua espansione logistica.

Però è evidente che è Putin che ha invaso l’Ucraina, ha portato 150.000 soldati e aerei e missili e morte in terra straniera per riannetterla alla Russia, come in passato. E’ questo è un fatto.

E mi chiedo chi siamo noi per giudicare l’Ucraina, paese libero, che ha scelto di non volere rimanere in una situazione che ripudia (il dominio russo) e di voler transitare verso l’Unione europea o verso l’occidente, e per questo è stato attaccato e bombardato a casa sua.

Rispetto alle esternazioni del tanto dileggiato Presidente Zelensky, sarà anche uno con un passato discutibile, un ex comico prestato alla politica, come del resto pare ormai sia una consuetudine, anche nostrana, ma in questo momento, con il suo paese bombardato e con Putin che ha già dichiarato, chiaramente, le sue intenzioni,l’unica scelta, dal suo punto di vista, per salvarsi, a mio avviso disperata e sbagliata, ma per certi versi comprensibile, è quella di provare a tirare dentro la NATO e l’Unione Europea, perché la guerra è chiaramente persa, ed il destino dell’Ucraina segnato.

Chi criticai nostri politici rispetto agli aiuti all’Ucraina dimentica che l’Italia fa parte della NATO, per cui non mi pare che possa permettersi posizioni particolarmente diverse dai propri alleati, specialmente in questo momento, dove tutti sono coesi sulle sanzioni contro Putin e sulle sue responsabilità. Una voce fuori dal coro sarebbe pericolosissima in questo contesto, ci indebolirebbe a livello internazionale, e comunque i nostri accordi non ce lo permettono.

Certamente bene ritengo stiano facendo Europa e USA a fare, invece, scelte esclusivamente di supporto difensivo, estendendo solo la logica dell’art. 5 del trattato del Nord Atlantico all’Ucraina, ancorchècon una forzatura, perché quest’ultima non può essere considerata annessa alla NATO stessa.

Anche l’appello al rispetto alla Costituzione, altra litania dei no vax pro Putin, appare poco conducente.

Posto che, come sopra scritto, le nostre alleanze internazionali non ci lasciano, secondo me, grande scelta, non può tacersi che noi non stiamo attaccando nessuno, non stiamo dichiarando guerra a nessuno, stiamo solo aiutando un paese invaso e bombardato, solo perchè aveva pensato di entrare in rapporti con l’occidente, che è cosa diversa.

E’ evidente che lo spirito della nostra Costituzione riguarda dichiarazioni di guerra dirette dell’Italia ad altri paesi, non ne farei un caso simile a quello dei trattamenti sanitari obbligatori, anch’essi contemplati dalla Costituzione, nonostante le letture restrittive dei “costituzionalisti novax”.

Resta il mistero di tutti questi cervelli italiani, coperti ed allineati sempre verso posizioni estreme, che negano la realtà e alimentano il fuoco invece di gettare l’acqua. Sempre pronti a scegliere, tra varie opzioni, quella più improbabile e di rottura. Sempre pronti a schierarsi e a sputare verità assolute, solo per il gusto di dare interpretazioni singolari ed alternative.

Legioni di….persone che senza i social perderebbero la loro identità e non avrebbero più a chi raccontare le loro sentenze, e che proprio come le pecore, che tanto dileggiano, fanno tutti esattamente, scientificamente, gli stessi ragionamenti, hanno tutti gli stessi schemi mentali, vanno tutti nella stessa direzione.

Con l’augurio che questa guerra finisca prima possibile, che cessi questo orribile spargimento di sangue, e si tolga l’opportunità a tanti signori di raccontare le proprie improbabili verità assolute con il copia e incolla.


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(*) Dirigente pubblico. Socio PRUA.

https://www.associazioneprua.it/socio-antonio-calandriello/

 

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